RELAZIONI NECESSARIE

ideazione e interpretazione di Valentina Lisi
regia, ideazione e cura dell’animazione di Nadia Milani
scene e sagome di Valentina Lisi
drammaturgia di Nadia Milani e Valentina Lisi

voci di Arianna Aramo, Roberto Baruffini, Fernanda Caselli, miriam Costamagna, Patrizia Favaron, Andrea Lopez nunes, Rosa Maniscalco, Giuseppina Meucci

sguardo esterno di Beatrice Baruffini
con il sostegno di Officine CAOS, Torino
in collaborazione con Teatro del Drago, Ravenna

dai 12 anni

Selezionato al progetto Cantiere 2020 di Incanti Festival, Torino
Slezionato nella sezione Visioyoung del bando “L’Italia dei Visionari” 2022 per Kilowatt Festival, Sansepolcro

SINOSSI

In scena, un grande e polveroso Album di Famiglia, riproposto in versione libro Pop Up, con le due fotografie che prendono vita e si animano attraverso l’utilizzo di sagome e figure di carta. La nostra protagonista è Matilda, una giovane ragazza che ci racconta le vicende della sua famiglia di origine e del suo diventare grande tra vicissitudini e dinamiche che si ripetono ciclicamente, tra vizi, manie, abitudini e imposizioni dettate da una società che si nutre di luoghi comuni, convenzioni e stereotipi.

La nostra famiglia di origine ci nutre, nel bene e nel male, ci disegna nel mondo, ci forma come esseri profondamente Umani.
Sta a noi guardare ad essa e riconoscere. Riconoscerci. Prendere distanza. Allontanarci.

Restare. Ritortnare. Perdonare, anche. Perché noi, siamo tutti quei pezzi che ci compongono.

NOTE DI REGIA

Valentina ed io ci siamo ritrovate a condividere un’urgenza, parlare della famiglia in chiave ironica, senza banalizzare e semplificare le dinamiche che in essa si instaurano, ma guardando ad esse con interrogativi e senso critico. La famiglia, infatti, è nido di abitudini, di vizi, di manie, di tradizioni e di relazioni che si perpetuano nella ciclicità delle dinamiche di cui si nutre, nel nostro mettere costantemente in atto ciò che meglio conosciamo e che ci ha formati come esseri umani. Prendere distanza è un atto di coraggio. Interrogarsi, riconoscersi come esseri Iberi, tanto capaci di desiderare quanto possibilitati a sbagliare ci concede infinite possibilità. Analizzare il dubbio, le radici del senso di colpa apre lo sguardo e offre differenti punti di vista, ben sapendo che non è per tutti uguale e che ogni famiglia è un mondo a sè. Per questo partiamo da una vicenda concreta che si addensa di realtà e finzione. Partire da un principio di realtà credo sia sempre valore aggiunto che motivi ulteriormente la scelta di mettersi in gioco e di narrare una storia. In “Relazioni Necessarie” le figure divengono il nostro tramite, sono loro a prendersi responsabilità, colpe e meriti, l’oggetto diviene soggetto e l’animatore ha, su di lui, pieno potere e può decidere come esercitarlo: può essere complice, estraneo, vittima o carnefice.